Web Designer Freelance

16 Nov , 2022   —   Web Design, Sviluppo Web

Web Designer Freelance

Introduzione

Quello di Web Designer Freelancer è un mestiere giovane è vivace e quasi sempre anche divertente, perché spesso chi lo pratica inizia per passione e quasi per gioco. E il gioco, rende appassionante ogni cosa.

Potremmo dire che il Web Design suscita immagini calde e a colori, come una palette di Photoshop. Del resto, chi non ha mai fantasticato di lavorare con un Mac, magari su di un monitor Pro Display XDR retina 6K da 32″ e di sfornare siti internet ben pagati per clienti facoltosi?

Le aspettative sono esaltanti. Qui non ci sono esami abilitanti o scartoffie da compilare in marca da bollo, qui c’è solo il mercato ed il mercato in genere è interessato più alla sostanza che alla forma.

Quanto detto, spiega il perché di molti giovani e non, appassionati di web design, che si avvicinano al mondo dei freelance.
Sanno di potersi mettere in gioco, hanno talento e intraprendenza e vedono la libera professione in questo settore come un’opportunità di crescita, indipendenza, benessere personale ed economico.

Fin qui tutto bello, ma essere un freelancer significa sapersi vendere, amministrare e gestire tempo, fisco e burocrazia. Diciamo, non è proprio una cosetta da niente.

Questo post vi aiuterà a comprendere meglio se veramente quella del Web Design Freelance è la strada giusta da intraprendere trattando non solo la questione creativa e produttiva, ma anche temi non sempre presi in considerazione come la formazione, la gestione dei clienti, la brand identity, il marketing e la questione fiscale.

Web Designer Freelance

Web Designer Freelance

Sogno di molti lavoratori dipendenti

Molti lavoratori dipendenti sognano di potersi mettere in proprio ed aprire una propria attività e liberarsi da titolari saccenti, arroganti, spesso con una base culturale non eccelsa, sognando inoltre, di rendersi liberi anche dagli orari imposti e di poter lavorare dove, come e quando preferiscono.

Sicuramente il Web Designer e tra le figure alle quali sempre più soventi si pensa di voler fare. Molti scelgono questa professione per passione, alcuni solo per convenienza, pensando di poter imparare delle nozioni base di WordPress e al contempo affrontando delle spese contenute (pc e connessione a internet) e di poter essere pronti per un mercato che invece è sempre più esigente.

Tralasciando quelli che senza alcuna passione e conoscenza intraprendono la strada del Web Designer, concentriamoci invece su di chi ferve il desiderio di voler sviluppare, creare, disegnare siti web funzionali e graficamente accattivanti e di questo ne vuole fare un lavoro. Magari dalla riva di un lago o da un hard rock café in tarda serata, perché non deve rendere conto a nessuno se non alle proprie ispirazioni e alle proprie conoscenze.

Web Designer Freelancer

Ma quella del Web Designer Freelancer è davvero una professione tutta rose e fiori? E soprattutto può farla chiunque?

Per rispondere a queste domande andremo ad analizzare alcuni aspetti che spesso sono sottovalutati, se non ignorati, da chi si appresta a fare il grande salto.

Prima iniziamo con i vantaggi, alcuni dei quali abbiamo accennato prima.

I Vantaggi di essere un Web Designer Freelance:

  • Lavorare comodamente dalla propria abitazione
    Tra i vantaggi più evidenti vi è sicuramente quello di poter lavorare da casa, senza la necessità di doverti spostare tutte le mattine per andare in ufficio, sorbendoti ore e ore di traffico e un esaurimento nervoso alla ricerca di un parcheggio. Se a questo aspetto aggiungiamo il risparmio economico derivante dalle spese che non dovrai più sostenere per gli spostamenti (benzina, bus, treno, ecc.) e per l’eventuale pranzo fuori casa, ecco che già tutto questo basta a motivare la scelta da intraprendere.
  • Flessibilità dell’orario di lavoro
    Altra importante prerogativa a favore di chi sceglie questa professione è quella che ti permette di gestire il flusso di lavoro più o meno quando ti è più congeniale e negli orari che gradisci. Quindi, bye bye orari di ufficio, ma al contrario flessibilità assoluta all’insegna delle tue sole esigenze.
  • Scelta dei clienti
    Altro beneficio degno di nota riguarda la possibilità di scegliere e selezionare i clienti sulla base di parametri compatibili (caratteriali, economici, etici, ecc.) compatibili con la tua persona e con la tua visione di web design senza l’obbligo di accettare lavori commissionati da persone con le quali non vorresti avere nulla a che fare. Il freelance ha il “potere” di rifiutare. E se durante una trattativa hai la sensazione di essere di fronte al tipico cliente delle continue e illimitate richieste di assurde modifiche, allora ti accordi che il potere del rifiuto è forse il più grande degli strumenti di libertà a disposizione di un freelance.

Dopo aver esaminato alcuni punti positivi di questa professione, andiamo adesso a vedere a quali aspetti negativi, ma altrettanto importanti, va incontro a chi sceglie di incominciare questo cammino.

I Pericoli ai quali va incontro un Web Designer Freelance:

Prima di fare il grande salto è doveroso approfondire gli elementi negativi.

tassazione web designer freelance
  • La tassazione dello stato e il regime fiscale più idoneo al Web Designer Freelance
    Un aspetto molto importante da tenere in considerazione riguarda la tassazione imposta dal sistema fiscale e previdenziale italiano; in generale, le problematiche più comuni hanno a che fare con l’apertura della partita IVA, con la fatturazione dei primi lavori, ma anche con eventuali agevolazioni o regimi fiscali convenienti.
    La burocrazia italiana, è risaputo, non è una cosa semplice, soprattutto quando concerne la sfera del regime fiscale. Muovere i primi passi in questa “giungla” può rilevarsi mortificante e sottovalutare questo aspetto può comportare considerevoli danni, sia economici che giuridici.
    Per prima cosa dobbiamo capire quale codice ATECO adottare per la nostra attività, per questo vi rimandiamo al link del sito internet ufficiale. Trovato il giusto codice ATECO vedremo a quale regime fiscale aderire.
    • Regime Forfettario per Web Designer Freelance:
      • Requisiti: per poter adottare il Forfettario per la tua Partita IVA di freelance, dovrai rispettare tutte le condizioni previste e i nuovi limiti introdotti dalla Legge di Bilancio 2020;
      • Limite di ricavi: i tuoi ricavi non devono superare i 65.000 euro all’anno;
      • Reddito imponibile: per ottenerlo, dovrai applicare ai ricavi che ottieni il coefficiente di redditività associato al Codice ATECO che hai adottato in fase di apertura della Partita IVA;
      • Spesa forfettaria: sempre in base al coefficiente di redditività, ti viene riconosciuta una spesa forfettaria e non avrai la possibilità di portare in detrazione/deduzione ogni spesa realmente sostenuta;
      • Imposta: oltre ai contributi previdenziali, sarai soggetto ad un’unica imposta, l’imposta sostitutiva del 15% o del 5% di solito per i primi cinque anni;
      • Fatturazione: potrai emettere fatture cartacee, in quanto sarai esonerato dall’obbligo di fatturazione elettronica. Dal 1° luglio 2022 è in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime forfettario che nell’anno precedente hanno percepito ricavi o compensi superiori a 25.000 euro.
    • Regime Ordinario Semplificato per Web Design Freelance:
      • Limite di ricavi: se vendi servizi, dovrai rispettare i 400.000 euro di ricavi, se svolgi un’altra attività i ricavi da rispettare sono 700.000 euro;
      • Reddito imponibile: lo ottieni sottraendo ai ricavi conseguiti i costi/spese che hai sostenuto;
      • Imposta: sarai soggetto ad IRPEF, IRAP, addizionali regionali, comunali, ecc.;
      • Fatturazione: adottando questo Regime fiscale, sarai obbligato ad emettere solo fatture elettroniche.

Per ulteriori informazioni per sapere a quale regime fiscale aderire vi rimandiamo a questa utile e completa guida in campo fiscale di flextax.it. VAI ALLA GUIDA

  • Sapersi Valorizzare
    Altro rischio per un aspirante Web Designer può riguardare l’incapacità di saper valorizzare la propria figura. E qui c’è da tenere conto del portfolio, di come organizzarlo e realizzarlo in modo professionale, ma anche del brand e di quale tecniche adottare per farsi conoscere, per distinguersi e attirare l’attenzione del pubblico sulle proprie capacità.
    Presentarsi in modo professionale e con consapevolezza del proprio lavoro può fare la differenza tra chi riceve tante richieste di preventivo e chi invece nulla o poco. In quest’ultimo caso il Web Design Freelance dovrà lavorare al ribasso.
web design freelance valorizzarsi
  • Sapersi Vendere
    Da non trascurare anzi, da prendere seriamente in considerazione c’è la questione del marketing, spesso sottovalutata in questo settore. Un Web Designer Freelance non deve limitarsi a progettare siti internet, ma deve occuparsi anche della sua promozione e della vendita di ciò che offre al mercato. Dunque deve sapere la comunicazione di vendita.
    Un buon venditore deve sapere comunicare, deve saper condividere in modo adeguate il messaggio che vuole trasmettere, mettendo a disposizione con gli altri le sue idee, la sua creatività, le sue conoscenze e la sua visione del web design. Deve sapere quali strategie usare per essere credibili e convincere il cliente di trovarsi di fronte alla persona che fa per lui.
  • Sapersi Gestire e tutelare il proprio lavoro
    In questo ambiente l’errore più comune e quello di definire prezzi e tempistiche di progettazione a forfait, senza di fatto quantificare realmente la mole di lavoro che dovrà essere svolta. Situazioni del genere possono portare a lavorare sotto costo e con il rischio di non riuscire a rispettare i tempi di consegna stabiliti.
    Il lavoro andrebbe valutato in base alle ore da impiegare per il progetto, e quindi sarebbe necessario quantificare il tempo. I risultati di questa valutazione vanno poi presentare un preventivo che deve informare e al contempo convincere il cliente del giusto prezzo. Successivamente, dovrà essere stipulato un contratto in cui vanno ripresi tutti i punti del preventivo (può anche essere messo in allegato), insieme alle modalità e ai termini di pagamento.
    La mancanza di quanto detto può determinare il fallimento della tua attività.
  • Sapersi Amministrare
    Naturalmente tra i vari requisiti vi è quello di sapersi amministrare, cioè esser un ottimo imprenditore di se stesso, capace di destreggiarsi tra strategie di marketing, analisi di mercato, pianificazione delle attività da svolgere e tanto altro ancora.
    Serve sapersi organizzare la giornata lavorativa, evitando di perdere tempo inutilmente. Vanno fissati degli obiettivi strategici e coordinare tutte le attività necessarie alla loro realizzazione.

Conviene davvero fare il Web Designer Freelance?

Dunque, analizzando quanto detto conviene davvero fare il grande salto?

La risposta non è così semplice e scontata e come abbiamo visto dipende da diversi fattori.

Con questo non vogliamo scoraggiarti, bensì solo farti vedere ciò che spesso viene sottovalutato. Il grande salto si può fare, ma in modo consapevole. Altrimenti, il rischio è che si possano prendere delle decisioni alle quali non si è realmente pronti.

Fare il Web Designer Freelancer senza il rischio di farsi male

Per non correre il rischio di non farsi male bisogna necessariamente sapersi vendere, conoscere le basi del marketing, del management e della comunicazione. Non basta essere dei geni del PHP, dell’HTML, del CSS, di Photoshop o Figma.
Serve a poco essere degli ottimi progettisti e conoscere tutti i principi di usabilità e accessibilità se non si riesce ad acquisire clienti. Tutte le abilità saranno utili solo a posteriori, ma prima il rapporto deve nascere.

La formazione professionale

Come e dove è possibile formarsi in Italia

Questo è un tema che riteniamo di grande importanza che spesso viene trascurato anche dalle agenzie web. Parliamo di formazione professionale.

In questo punto, cercheremo di analizzare nel dettaglio quello che oggi può essere considerato uno dei grandi limiti alla crescita e al successo di un Freelancer nel settore digital web in genere, cioè la mancanza di un’adeguata proposta formativa, sia accademica che pratica, soffermandoci sulle esistenti, cercando di rimediare alle mancanze.

formazione professionale del web designer freelancer

Esistono corsi professionali in grado di formare la figura del web design?

Lo abbiamo visto, mettersi in proprio non è proprio una scelta semplice e velocissima. Ci sono molti dubbi e molte domande a cui ciascuno vorrebbe trovare una risposta prima di intraprendere questa professione.

Quelli più comuni sono i seguenti:

  • Esiste un percorso accademico in grado di oftire la glusta formata, in materia?
  • Ci sono delle certificazioni riconosciute che attestano il livello di ma parazione?
  • Quali sono i primi passi da muovere per fare il web designer?

In molti sono quelli che desiderano avvicinarsi a questa professione per saperne di più, proprio perché non hanno la più pallida idea di come e da dove iniziare.
Andiamo con ordine e cerchiamo di rispondere a queste domande.

Esiste un percorso accademico in grado di dare una giusta formazione?

La risposta a questa domanda purtroppo non è molto positiva. Esiste qualche percorso universitario che timidamente si avvicina ad alcuni argomenti, ma alcuni argomenti non vuol dire la giusta formazione che serve per svolgere questo lavoro in modo professionale, strutturato e competente.

Per esempio, il corso di laurea in Informatica è in grado di dare delle basi nell’ambito della programmazione e potrebbe andare ben per chi è indirizzato più verso lo sviluppo.
Per la figura del web developer, infatti, un corso di laurea in informatica potrebbe essere una buona base partenza.

Perché considerarla solo una base di partenza? La risposta è semplice e basta analizzare il piano di studio del corso di laurea in Informatica di una qualsiasi Facoltà italiana per rendersi conto dell’enorme carenza di argomenti che sono invece indispensabili per svolgere questa professione.

Per quelli più creativi, orientati alla grafica, una buona base di partenza potrebbe essere quella fornita dal corso di laurea in Graphic Design dell’Accademia delle Belle Arti, dove andrebbe comunque poi scelto un adeguato piano di studi.

Generalmente, questi sono percorsi più indirizzati alla comunicazione d’impresa o all’editoria, come dimostra il piano di studi, ma ciò non toglie valore al background formativo che sono in grado di apportare. Del resto, avere delle solide basi di Graphic Design è comunque fondamentale per comprendere come costruire e poi condividere nel modo migliore il messaggio che si intende veicolare attraverso il web.

Un altro corso di laurea che sembra interessante è quello proposto dalla Facoltà di scienze matematiche. Si tratta di un corso in Tecnologie web e multimediali, il cui piano di studio sembra avvicinarsi più degli altri a quello che potrebbe essere il percorso ideale per formare un web designer.

In generale, comunque, oltre a notare la mancanza di argomenti fondamentali, dobbiamo prendere atto che la maggior parte dei docenti non ha quasi mai svolto davvero questo lavoro e ha per lo più un’infarinatura prettamente teorica sugli argomenti che tratta. E questo ovviamente limita sensibilmente la loro competenza pratica. Com’è che si dice in certi casi? Se non fai, non sai.

Questo è ciò che consideriamo l’errore più comune del sistema accademico italiano. Sicuramente la laurea servirà ad arricchire il nostro curriculum, ma siamo sicuri che in questo settore i titoli valgano qualcosa?

Il web design non è solo grafica e codice, ma abbraccia numerose discipline e competenze come l’usabilità, l’accessibilità, l’architettura dell informazione, la user experience, ecc., che rappresentano solo una parte (importante) del background tecnico che sta alla base della progettazione di una qualsiasi tipologia di sito. E che per giunta sono propedeutiche rispetto alla conoscenza e all’uso dei fogli di stile, del HTML e dei linguaggi di programmazione.

Esistono diversi percorsi accademici che includono alcuni degli argomenti più interessanti per un web designer, ma come abbiamo visto, al momento, manca un corso di laurea strutturato ad hoc.

Esistono certificazioni in grado di riconoscere e attestare il mio livello di preparazione?

Un’altra delle domande più comuni è quella che riguarda le certificazioni informatiche o i titoli di studio in grado di riconoscere e attestare ufficialmente il nostro livello di preparazione. Esiste qualcosa del genere? Anche qui, la risposta è purtroppo negativa.

Innanzitutto, facciamo una prima distinzione, perche esistono certificazioni e certificazioni. Ci sono quelle rilasciate e create da aziende private (più o meno note) il cui unico valore è quello percepito dall’utente (dovuto alla notorietà dell’azienda che le rilascia). E qui, più che di certificazione, si dovrebbe parlare di “pseudo certificazioni”, perché non hanno alcun valore riconosciuto dal sistema di diritto amministrativo dello Stato, quindi con un valore legale pari a zero.

Detto questo, si potrebbe parlare delle certificazioni, quelle vere, quelle riconosciute legalmente che danno punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici, crediti formativi all’università, ecc., e non stiamo solo della ECDL (la più conosciuta), ma potremmo rivolgerci, ad esempio alla Prometric o alla Pearson Vue, leader di soluzioni di test e valutazione abilitate alla tecnologia che rilasciano certificazione riconosciute nel mondo.

Il problema però qui è un altro: per il settore web design le certificazioni sono quasi del tutto inesistenti.

certificazioni adobe

Le certificazioni che piu si potrebbero avvicinare al mondo del web design sono le certificazioni Adobe. Tra le principali, messe a disposizione da Adobi, troviamo le ACE (Adobe Certified Expert) e le ACA (Adobe Certified Associate). Il problema però e che Adobe certifica solo il grado di preparazione sui propri applicativi.
Quindi, ad esempio, troviamo una certificazione su Photoshop che c’entra solo marginalmente con il web design, e che di fatto nasce come applicativo per il settore del fotoritocco e non realmente per la grafica web.

La conclusione è dunque che al momento attuale non esiste nessun tipo di certificazione realmente in grado di attestare legalmente le competenze di un web designer.

Come fare a dimostrare le proprio competenze?

Fortunatamente, nel nostro settore di mercato chi sceglie i nostri servizi è gente molto pratica, che guarda ciò che facciamo e non ciò che diciamo di sapere fare. Il che significa che i nostri lavori valgono più di un pezzo di carta, potendo dimostrare di essere dei bravi grafici, degli esperti sviluppatori, degli abili progettisti dei profondi conoscitori di WordPress o altro.

Perché mai allora un datore di lavoro in cerca di uno sviluppatore o di un grafico web dovrebbe esigere eventuali certificazioni o titoli di studio? Ce n’è davvero bisogno?

La verità è che in questo settore il vero curriculum è il nostro portfolio. I titoli sono la nostra esperienza sul campo.

E allora come posso imparare?

Per imparare, formarsi e accrescere le proprie competenze bisogna che tu decida di investire su te stesso.

Se vogliamo migliorare le nostre conoscenze, le nostre capacità e di conseguenza sul nostro ritorno economico, dobbiamo investire sulla propria formazione professionale. Non c’è altra strada!
Questo vuol dire dedicare una parte delle proprie risorse finanziarie all’acquisto di materiale formativo (video corsi, libri, abbonamenti mensili, ecc.), partecipare a eventi organizzati da esperti, come seminari, workshop, incontri di categoria, come potrebbero essere i wordcamp di WordPress. E soprattutto iniziare a sperimentare, testare, proporsi per dei lavoretti.

Poco importa cosa deciderai di acquistare subito e in che modo vorrai organizzarti per integrare man mano le altre risorse necessarie alla tua crescita.
Ciò che importa veramente è capire che quella del web designer è una professione complessa che non può essere improvvisata dopo avere letto un po’ di articoli o guardando qualche tutorial su YouTube.

Possiamo comunque consigliarti di seguire ad esempio uno dei Freelance più in auge in questo momento come Andrea Marchetti che organizza corsi gratuiti sia su YouTube che sul sito a pagamento.

Non dobbiamo avere paura di investire su noi stessi. Tutto ciò che spendiamo per migliorarci, con il tempo ci viene restituito indietro moltiplicato per dieci, a volte anche per venti.

Se non ho capitale da investire?

Se non hai neanche un centesimo hai sempre e comunque internet.

tassazione web designer freelance

La formazione da autodidatta

Oggi ci sono diversi modi per formarsi anche a costo zero, da autodidatta e a costi bassi, come su Udemy, o addirittura nulli.

Pro

Il web è un archivio eccellente dalla quale attingere, pieno di tutorial, lezioni, forum, blog. E se poi conosci la lingua inglese, allora sono le risorse a disposizione sono tantissime.
In questo caso ti consigliamo Business Bloomer, una risorsa indispensabile per gli sviluppatori WordPress specializzati in WooCommerce o tutorial come quelli di @developedbyed organizzati su YouTube. E per finire, ma ce ne sono ancora un’infinità, ti suggeriamo Stackoverflow, Codepen e Css-trick.

Contro

Tutto questo però, richiede un tempo notevole e non ci sarà mai nessuno a correggere i tuoi errori o a indicarti le migliori strategie o interventi da effettuare ai progetti. Naturalmente, se hai frequentato un buon corso, ben strutturato, questo può diventare un acceleratore di produttività ed in parte, eviti di girare a vuoto.

Di fatto, quando non hai la possibilità di investire sulla formazione, dovrai imparare costantemente dai tuoi errori. La bella notizia e che con il tempo gli errori saranno sempre di meno. La brutta è che dovrai sbagliare tanto per imparare tanto.

Lo stage aziendale

Un altro modo per imparare a costo zero è quello di proporsi come stagista in aziende che ritieni degne di interesse.

Pro

Sei mesi di lavoro in una aziende di settore e soprattutto se ben strutturata, possono equivalere in termini di formazione ad anni di studio da autodidatta.

Contro

Di solito, per tutto il periodo dello stage non puoi contare su uno stipendio mensile. Quindi, devi avere in qualche modo una fonte di sostentamento esterna, che sia la famiglia o un altro lavoro (anche da freelance magari).

Perché siamo sempre indietro?

Perché in Italia si trovano così tanti (presunti) web designer che si ostinano a usare ancora le tabelle per impaginare i loro siti, giacché questo metodo è stato deprecato da oltre dieci anni dal W3C?

Come pensa di competere sul mercato un web designer che lavora ancora oggi senza conoscere in modo approfondito l’utilizzo dei fogli di stile che sono la linfa vitale di un sito web?

Perché Jeffrey Zeldman, Chris Coyier, Eric Meyer e molti altri utilizzano gli standard web raccomandati dal W3C già da più di un decennio, mentre da noi ancora oggi si tengono corsi di web design dove insegnano a creare siti con le tabelle o con gli editor visuali?

Ecco, queste sono solo alcune delle domande che dovremmo porci ininterrottamente fino a trovare una risposta esauriente. Quando si dice che qui in Italia siamo almeno dieci anni indietro è a questo genere di cose che si fa riferimento.
E, bada bene, non è solo una questione di tecnica dell’impaginazione, perché l’arretratezza dei modelli di lavoro condiziona – direttamente o indirettamente – ogni altra fase (o reparto) del nostro processo produttivo, dalla comunicazione col cliente allo sviluppo del codice, dalla scelta degli strumenti al posizionamento di mercato, al prezzo e così via.

Il Consiglio

Se nei prossimi dieci anni leggerai un libro al mese riguardante la tua attività, con quei centoventi libri diventerai uno dei più grandi esperti che esistano nel tuo campo.

Jim Rohn

Allora, non ci vuole molto a capire cosa devi fare per diventare un web designer freelance di successo. Dedica il 20% del tuo tempo settimanale alla formazione. Occupati della tua crescita professionale.

Harv Ecker, uno dei più grandi formatori al mondo, consiglia sempre, nei suoi corsi, di investire il 10% dei nostri ricavi nella formazione professionale.

Quindi, segui i corsi di aggiornamento. Partecipa agli eventi di settore. E leggi almeno un libro al mese sugli argomenti che riguardano il tuo campo professionale.

Come calcolare il costo del lavoro di un Web designer Freelance?

Per sapere da dove iniziare, dobbiamo prima capire le nostre competenze e da lì calcolare il tempo e le risorse impiegate.
Soprattutto, se davvero le nostre competenze sono di livello medio / alto non dobbiamo avere paura di preventivare e proporre un progetto a costi congrui al tempo impiegato e alla qualità del lavoro offerto.

La nostra esperienza ci porta a chiederci, perché un avvocato, un geometra, un architetto o un qualsiasi altro professionista viene ben pagato per il lavoro svolto ed invece quello del web designer troppo spesso viene sottovalutato, nonostante il valore aggiunto che può apportare ad un azienda o ad un libero professionista?
Quindi, è ora di smetterla e farci valere per il lavoro che facciamo.

Calcolare il costo di un web design freelance

Calcolare il costo del nostro lavoro non è poi un’operazione tanto complessa. Tutto, come detto, è in funzione del tempo impiegato per portare a termine l’intero progetto. Assegnando un costo orario al tempo impiegato, otteniamo facimente il prezzo da preventivare al cliente.

Vediamo adesso in linee generali e semplificando, quali attività dovrebbe svolgere un Web Designer per la realizzazione di un sito web vetrina di poche pagine.

    Briefing preliminare con il cliente
  • Definizione degli obiettivi e del target;
  • Discussione sulla struttura e sui contenuti del sito.
    Sviluppo progetto e preventivo
    Analisi dei principali competitor
    Definizione del concept, struttura e architettura dell’informazione
    Realizzazione wireframe
  • Realizzazione wireframe;
  • Discussione del wireframe con il cliente.
    Sviluppo di eventuali contenuti del sito (testi e immagini se non forniti dal cliente)
    Disegno e sviluppo del sito web
  • Realizzazione bozza grafica della home page;
  • Eventuali modifiche alla bozza grafica prima dell’accettazione definitiva;
  • Realizzazione bozze grafiche delle pagine Internet;
  • Eventuali modifiche alle bozze delle pagine interne prima dell’accettazione definitiva.
    Sviluppo delle bozze
  • Home page (Markup XHTML e CSS);
  • Pagine interne (Markup XHTML e CSS);
    Alpha testing
  • Validazione e test di compatibilità su tutti i maggiori browser (correzione di eventuali errori);
  • Pagine interne (Markup XHTML e CSS);
    Upload del sito online
  • Beta testing.
    Consegna del sito

Considerando queste attività e restringendo il più possibile il tempo impiegato per lo svolgimento di ognuna, possiamo considerare di impiegare per lo sviluppo dagli otto ai dieci giorni lavorativi (per il nostro calcolo prenderemo un valore medio, cioè nove giorni). Assegnandoci un costo orario di 30,00 euro (nette), avremmo la seguente formula:

9 giorni di lavoro x 8 ore lavorative al giorno × 30,00 euro all’ora

9 x 8 x 30 = 2.160 euro

Come potremmo svolgere lo stesso lavoro per 500 euro? Quante delle attività sopra descritte, necessarie per rendere al cliente un lavoro ben fatto dovremmo omettere dalla nostra performance?

E laddove decidessimo di eseguire alla perfezione ognuna delle fasi programmate, senza ometterne alcuna, staremmo sicuramente lavorando sottocosto. Giusto? Eppure, nonostante ciò, il cliente ritiene che il prezzo sia ancora troppo alto. Come è possibile?

Qui è evidente che c’è qualcosa che non va. I conti non tornano. In cosa stiamo sbagliando?

Bè, lavorare sottocosto è il primo errore. E lo è sempre. Poi, però, c’è da fare qualche considerazione sul target di clienti a cui stiamo rivolgendo i nostri servizi. Chi pretende di farci lavorare sottocosto – possiamo dirlo con certezza matematica – non è un cliente, ma semplicemente un tipo di consumatore che nella migliore delle ipotesi non ha la minima idea di come funziona un’impresa con i suoi rapporti di lavoro e di fornitura dei servizi. Chi non ha rispetto del lavoro degli altri, il più delle volte non ha neppure la consapevolezza di quello che lui stesso vuole fare, dei suoi obiettivi, perché ha una visione del business molto nose oriented, cioè, che non va oltre il suo naso. Non rappresenta un buon target di mercato. Evita questa tipologia di persone. E tutto comincerà a funzionare.

Una nota a margine: per lo stesso tipo di lavoro che abbiamo analizzato sopra ci sono clienti che, pur di avere un lavoro fatto a regola d’arte, sono disposti a pagare anche dieci volte di più delle 500 euro in parola. È solo una questione di target. Trova il tuo target, e i problemi di prezzo saranno solo un vecchio ricordo.

Ovviamente ci sono anche le vie di mezzo.

Qual è la differenza tra un professionista e un principiante?

Il mercato del web design è un mercato aperto. Chiunque può lanciare un’offerta e mettersi in competizione con tutti gli altri. E questo alimenta la speranza di giovanissimi web designer alle prime armi che, pur di fare esperienza e vantare un primo vero cliente, assumono incarichi a prezzi veramente irri-sori, tipo quello di cui parlavamo prima. C’è chi sostiene che questi ragazzini stanno rovinando il mercato. Noi invece la pensiamo diversamente.

WEB DESIGNER FREELANCE

Qualcuno ha detto che il mondo è bello perché è vario. Con la stessa filosofia, noi diciamo che il mercato è bello perché è vario ed enorme. È sempre una questione di target. Ci sono clienti per tutti i gusti, per gli audaci e giovanissimi web designer alle prime armi, e per chi come noi cerca di profilarsi un mercato più facoltoso e redditizio.

Non dobbiamo assolutamente preoccuparci di chi realizza siti sottocosto.

Non dobbiamo nemmeno considerarli alla stregua di veri concorrenti, perché loro non aggrediscono il nostro mercato. Anzi, lo depurano e lo rafforza-no, occupandosi loro della peggiore clientela cui potremmo imbatterci. Sono dei salvatori. Se non ci fossero, bisognerebbe inventarli.

Nel 99% dei casi il cliente ottiene esattamente ciò per cui ha pagato.

Questa comunque non vuole essere una critica ai principianti o al principian-tismo. Cerchiamo solo di analizzare la situazione dal nostro punto di vista e di dare una nuova prospettiva a chi teme la guerra dei prezzi delle new entries. Fenomeni di questo tipo sono nell’ordine naturale delle cose. In qualche modo bisogna pur cominciare. E tutti noi nella vita siamo stati principianti almeno una volta. Questo non dimentichiamolo mai 😉

Quanto vale il nostro tempo?

Rimanendo in tema, uno dei problemi più comuni, per chi si trova alle prime armi, è proprio quello di non riuscire a quotare il valore del proprio tempo rischiando – come abbiamo visto – di svendersi.

E allora quanto vale il nostro tempo? Come si può stabilirlo? Generalmente, i parametri che fanno crescere la nostra tariffazione in questo settore sono gli anni di esperienza e le abilità acquisite nel corso del tempo. Questo fa sì che un freelance alle prime armi debba partire (mettersi sul mercato) con una quotazione oraria più contenuta. Man mano che accresce il suo profilo tecnico e di mercato, nonché il suo portfolio clienti, mostrando di avere acquisito nuove competenze/ esperienze, potrà rivalutarla e adeguarla in modo proporzionale al suo nuovo valore.

Come incrementare dunque la propria quotazione oraria? Investendo continuamente su formazione e aggiornamento professionale. Investire su se stessi è il modo migliore per crescere e guadagnare.

Un po’ di tempo fa dicevamo a qualcuno sul forum’ che noi investiamo in media circa 200,00 euro al mese dei nostri guadagni in libri e corsi. Oggi, a dire il vero, è aumentata un pochino la voce dei costi destinata alla nostra formazione. Ma resta il fatto che questi soldi ci vengono restituiti ogni mese con gli interessi, perché le nostre competenze crescono in modo rapido e con esse anche il volume d’affari che riusciamo a generare.

Per avere un’idea d’insieme di quelli che sono i costi della formazione, pensa a uno studente universitario che paga una retta annuale di 1.500 euro. In cinque anni investe circa 7.500 euro nella propria formazione, senza prendere in considerazione tutti gli altri costi accessori, come per esempio, acquisto di libri di testo, spese per i continui spostamenti, ecc).

Ora, prova a investire la stessa cifra sulla tua formazione in modo diverso: corsi, libri, seminari, workshop. Prova a farlo e vedi che succede. Dopo qualche anno, ti accorgi di essere mille volte più preparato e pronto ad affrontare il mondo del lavoro. Provalo! Provalo! Provalo! Non ci stancheremo mai di ripeterlo!

Fonte e spunti articolo presi dal libro “Professione Web Designer Freelancedi Nando Pappalardo & Sara Presenti di your inspiration.

Articoli correlati:

UEBBDESIGNER O WEB DESIGNER – FANNULLONI O PROFESSIONISTI?
COME CREARE UN BRIEF PER UN SITO WEB
GESTIONE DEI PROGETTI DI WEB DESIGN: METODOLOGIE E STRUTTURE

,

Comments are closed.